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IL CICLO DELLA CALCE
ESEMPIO VIRTUOSO DI ECONOMIA CIRCOLARE

“Vi è del magico nel cogliere un sasso dalla terra, cuocerlo e demolirlo al fuoco, render lo plastico con l’acqua, lavorarlo secondo volontà e riottenerlo solido grazie all’influsso dell’aria”

Così è descritto quello che oggi chiamiamo Il Ciclo della Calce, un processo che, dopo una serie di passaggi, porta la pietra calcarea a diventare il legante principale di gran parte delle opere costruttive realizzate dall’uomo negli ultimi diecimila anni.

 

  • SELEZIONE DEL CALCARE
    Le caratteristiche mineralogiche e chimiche dei calcari usati come materia prima per la fabbricazione della calce sono di fondamentale importanza. I calcari più idonei alla fabbricazione della calce aerea devono avere una struttura microcristallina, alto contenuto di carbonati e contenere percentuali di impurità non superiori al 5%.
    La formula del carbonato di calce è la seguente: CaCO3

 

  • COTTURA
    In fase di cottura, il calcare viene immesso nei forni e portato a una temperatura prossima a 900°C. In tali condizioni il carbonato di calcio si decompone in ossido di calcio (calce viva) e anidride carbonica.
    La reazione schematica del processo è la seguente: CaCO3 -> CaO + CO2

 

  • SPEGNIMENTO
    La calce viva dopo la cottura, messa a contatto con acqua, reagisce con un forte sviluppo di calore e si trasforma in una polvere bianca (o in una pasta) chiamata calce spenta, chimicamente idrossido di calcio.
    La reazione schematica è la seguente: CaO + H2O -> Ca(OH)2

 

  • CARBONATAZIONE
    Una volta in opera, in forma di malte, stucchi, pitture ecc., interviene la carbonatazione. Tale processo che può avvenire solo in presenza di anidride carbonica (e acqua libera) porta la trasformazione della calce spenta in calcite.
    La reazione schematica della carbonatazione è la seguente: Ca(OH)2 + CO2 -> CaCO3 + H2O
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