Callout piè di pagina: contenuto
Serie di articoli News

STORIE DI CALCE#15:
DA VERONA, IL RACCONTO DELL’ARCH. PAOLO BONI.
UNA CASA IN PAGLIA

Con Storie di Calce raccontiamo le esperienze di clienti, appassionati e di tutti coloro che lavorano con la calce. Spunti, aneddoti e, perché no, qualche esempio delle realizzazioni possibili con i nostri materiali.

In questo appuntamento parliamo di case di paglia. Abbiamo intervistato l’architetto Paolo Boni, dello Studio di Architettura Boni & Novelli a Carpendolo (BS), che ha progettato e diretto i lavori di una casa in paglia in provincia di Verona, utilizzando i materiali della nostra linea CalceCanapa.

Lo ringraziamo tanto per aver condiviso con noi la loro esperienza.
Buona lettura!

Ci può descrivere il progetto di realizzazione della casa in paglia?

Devo dire che il lavoro di progettazione della casa di Lavagno (VR) è stato piuttosto lungo: ho impiegato 2-3 anni. Volevo sperimentare una nuova modalità costruttiva, in paglia appunto, e volevo essere sicuro che non desse problemi. Inizialmente mi sono dedicato all’approfondimento del tema della paglia nel settore delle costruzioni. Ho capito che esiste un “modello” comune: la struttura, detta «telaio», contiene balle di paglia che poi vengono intonacate con materiali naturali, con calce e/o argilla.

La paglia un materiale molto isolante, al tempo stesso però è anche altamente deperibile, dovevo perciò stabilizzarla, sia igroscopicamente che termicamente, ed evitare che fosse direttamente a contatto con l’esterno.  Generalmente,  la paglia viene finita con intonaci di 2-3 cm, che tuttavia possono dare problemi nel contenimento dell’umidità. Il mio progetto, invece, parte dalla volontà di ancorare la paglia al telaio e contemporaneamente creare una sorta di cappotto in calce e canapa, sia interno che esterno.  Ho pensato, dunque, ad un cappotto esterno, spruzzato, di uno spessore di 10 cm e uno interno dello stesso spessore, prevedendo un riempimento tra la paglia e il telaio, capace di accogliere gli impianti elettrici.  Se internamente non abbiamo avuto problemi, poiché la paglia era contenuta nel telaio e avevamo modo di riempire e lasciar asciugare, avevamo qualche dubbio sulla parte esterna, non avendo mai fatto un cappotto continuo con tali materiali. Dopo essermi confrontato con i tecnici della Banca della Calce, siamo riusciti a trovare la soluzione ottimale che ad oggi (dopo 6-7 anni dalla chiusura dei lavori) non ha mai dato problemi di crepe o ritiri. Abbiamo optato per un cappotto fatto di calce e canapa che avesse funzione isolante: utilizzando la calce è come se avessimo costruito un muro, poiché questa quando si asciuga diventa come una parete; in questo modo le balle di paglia sono protette e non sono esposte a sbalzi termici importanti. 

Come avete trovato la Banca della Calce e perché avete deciso di affidarvi a noi?

Conoscevo da tempo La Banca della Calce e sapevo che utilizza solo materiali di qualità, ma non avevo mai avuto occasione di provarli. In questa occasione, sono rimasto colpito dall’esistenza di prodotti della linea Calcecanapa®  diversi per l’interno e l’esterno. Ho apprezzato molto questa differenziazione e ho pensato che facessero al caso mio. Ho perciò contattato il reparto tecnico, ci siamo confrontati e abbiamo scelto insieme le soluzioni più adatte al cantiere.

Perché la calce? Quali prodotti avete usato e come?

La scelta dei prodotti a base di calce è nata da una specifica esigenza: essendo l’intera abitazione costruita con paglia, materiale naturale ad alta deperibilità, avevo bisogno della massima elasticità e durabilità dei materiali che avrei dovuto aggiungere per concludere il lavoro. Non volevo usare materiali cementizi, perciò quando ho scoperto la linea Calcecanapa®  ho subito capito che fosse esattamente quello che mi serviva. Nello specifico, ho utilizzato per l’esterno Calcecanapa® Termointonaco, e per l’interno, come riempitivo, Calcecanapa® Getto e Intercapedine.

Ha qualche particolare in più da raccontarci circa il cantiere?

In questo lavoro abbiamo adottato avanzatissimi sistemi di ricerca progettuale, nello specifico simulando le condizioni climatiche a cui l’abitazione sarebbe stata esposta durante ogni periodo dell’anno. Abbiamo raccolto dati delle stazioni metereologiche del circondario, fatto una media degli ultimi 30 anni, così da avere un quadro il più possibile realistico del clima della zona. Partendo da questi dati, abbiamo tarato spessori e modalità di posa in base ai risultati delle simulazioni, le quali ci davano la possibilità di verificare il corretto funzionamento della trasmigrazione del vapore interno alla balletta di paglia a seconda dei periodi. Grazie a questi sistemi d’avanguardia la casa riesce a conoscere in anticipo che tipo di clima ci sarò il giorno successivo; inoltre, abbiamo installato una stazione metereologica previsionale che conferma o smentisce quanto previsto dai simulatori, in modo che l’abitazione possa adattarsi perfettamente alla situazione climatica ogni ora e ogni giorno dell’anno.

Per approfondire, segnaliamo il libro Progettare Edifici Passivi con Materiali Naturali di Beatrice Spirandelli (Legislazione Tecnica, 2020) all’interno del quale si trova un contributo dell’Arch. Boni e dello Studio Nobo.

Casa In Paglia - Telaio

I PRODOTTI UTILIZZATI PER REALIZZARE LA CASA DI PAGLIA

ALTRE STORIE DI CALCE

Pulsante torna in alto