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IL ROSSO: UN VIAGGIO ATTRAVERSO
LA STORIA DI UN COLORE

È il colore archetipico. Per dire “colorato” e “bello” nelle lingue antiche si dice: “rosso”.
Colore dell’amore e dell’erotismo, del pericolo e del divieto, del dinamismo e della creatività, della gioia e dell’infanzia, del lusso e della festa, del sangue e del fuoco, dell’inferno e della materia.
Nelle grotte di Altamira, a Chauvet, a Cosquer, a Lascaux e a Pech-Merle, trentamila anni fa i nostri progenitori col rosso ricavato dall’ematite, uno dei minerali di ferro più diffusi, fissavano sulla roccia i profili degli animali cacciati.
Venticinquemila anni prima che qualsiasi abito fosse colorato, il rosso c’era già.
Per millenni è stato l’unico colore degno di questo nome. Non il rosso inteso come concetto, o idea, ma il rosso associato agli oggetti e agli esseri viventi: elemento naturale.
Da “Storia del Rosso” di Marco Belpoliti, pubblicato su “Doppiozero”, Luglio 2022

IL ROSSO NELLA STORIA DELL’UMANITÁ

Il colore rosso ha accompagnato l’umanità fin dalle sue origini, dalla preistoria fino ai giorni nostri mantenendo un forte impatto sul nostro immaginario collettivo.

Nell’Antichità, le prime tracce di rosso le troviamo nell’arte rupestre assumendo un forte significato simbolico nelle società primitive. Nell’antico Egitto, a Roma, in Grecia e in altre culture, ha iniziato ad assumente diverse connotazioni legate al potere, alla passione, al pericolo. Inoltre si contraddistingue come elemento naturale: il legame tra il rosso e la terra, il fuoco, il sangue e la sua importanza nella simbologia religiosa. Durante il Medioevo, infatti, assume particolare importanza anche nel cristianesimo, diventando un simbolo della religione cristiana: il sangue di Cristo, i martiri, il fuoco dell’inferno.

pitture rupestri

Pitture rupestri del Paleolitico superiore nella grotta di Altamira, Cantabria, Spagna

Fino al XII secolo dell’età cristiana il rosso non ha avuto rivali. I suoi due principali referenti sono il fuoco e il sangue, e forse proprio per questo il rosso, pur nel suo massimo trionfo, è insieme positivo e negativo: colore a due facce. I Greci amano i colori vivi e pieni di contrasto, e il rosso è abbinato al nero; così compare nella ceramica, e anche nelle statue e nei templi: tutto è colorato. Roma, poi, è una città rossa; domina la triade bianco-rosso-giallo e i romani gli attribuiscono la simbologia più forte che a qualsiasi colore; tuttavia presso di loro gli animali a manto fulvo o rosso destano inquietudine, e negli esseri umani la chioma rossa gode di pessima reputazione: nella donna è segno di dissolutezza.
Da “Storia del Rosso” di Marco Belpoliti, pubblicato su “Doppiozero”, Luglio 2022

madonna di hayek abito rosso

Jan Van Eyck, Madonna di Lucca, 1433-1435

UN COLORE AL CENTRO DI GRANDI CAMBIAMENTI

Il rosso nell’araldica medievale e nei romanzi dell’epoca era un colore onnipresente, associato all’amore, alla bellezza e a simboli sacri come il Sacro Graal. Tuttavia, mentre il rosso trionfava nell’immaginario collettivo, nel mondo della teoria del colore si assisteva a un’importante svolta. La nascita dei sistemi cromatici segnava l’inizio di una nuova era, in cui il rosso, da semplice pigmento, veniva elevato a categoria astratta, definita e catalogata. Nel frattempo, l’industria tessile rivoluzionava il modo di vestire. I colori vivaci e accesi del Medioevo lasciarono gradualmente il posto a tonalità più sobrie e complesse. Il rosso-marrone, un tempo considerato una combinazione inusuale, divenne il nuovo punto di riferimento per l’eleganza e la raffinatezza.

Nel Cinquecento comincia a crescere l’odio per il rosso con i riformatori religiosi per semplici ragioni economiche (le spese dei beni di lusso, compresi vestiti e tinture, rischiavano di essere eccessive) ma non scomparirà del tutto, diventerà il colore degli artisti, in particolar modo, dei pittori!

Nell’Ottocento comincia a trasformarsi in colore politico: “Rischia infatti nel 1848 di diventare il colore della rivoluzione in Francia, ma il poeta Lamartine impone il tricolore; nel 1871 con la Comune di Parigi lo diventa. Sarà così il colore della bandiera dei socialisti e dei comunisti, dalla rivoluzione russa a quella cinese, sino al Maggio ’68. Nel 1969 Brent Berlin e Paul Kay pubblicano il famoso Basic Color Terms. Hanno studiato oltre cento lingue e stabilito che tutte hanno la parola bianco e nero; se c’è un terzo colore, è il rosso; seguono il verde e il giallo, poi il blu.
Da “Storia del Rosso” di Marco Belpoliti, pubblicato su “Doppiozero”, Luglio 2022

funerali di togliatti - guttuso

Renato Guttuso, I funerali di Togliatti, 1972, MAMbo – Museo di Arte Moderna Bologna

TRA ASCESA E DECLINO

Il rosso dunque sembra aver perso un po’ del suo antico splendore… Secondo lo storico e antropologo Michel Pastoureau ne Rosso. Storia di un colore (Ponte alle Grazie, 2016), afferma che il blu e il verde gli hanno soffiato il primato, relegandolo a un ruolo più simbolico che pratico. La sua storia millenaria, segnata da significati contrastanti, lo ha reso un colore complesso e affascinante, ma forse anche troppo pesante da portare. Le società contemporanee in effetti cercherebbero colori più leggeri e meno impegnativi.

Ma è davvero così? O il rosso, con la sua carica emotiva, riuscirà a risorgere e a conquistare nuovamente il cuore delle persone?

I NOSTRI ROSSI

Fra i nostri materiali troverai una vasta gamma di rossi: dai Pigmenti naturali, alle calde tonalità del Tadelakt, fino al Cocciopesto e ai colori in pasta realizzati a mano. Grazie alla possibilità di personalizzare le tonalità e le finiture, potrai creare un’atmosfera unica e su misura per i tuoi spazi.
Lasciati ispirare dalla nostra palette cromatica e dai la tua impronta personale a ogni progetto!

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