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SGRAFFITO: LATTE DI CALCE DA ASPORTO

sgraffito

[In foto: Bologna nel lungo Ottocento, Enrica Moratelli, Ars Lab]

Calce da asporto?
No, non si tratta di un servizio di takeaway, ma dello Sgraffito una tecnica di decorazione nobile e antichissima, realizzata attraverso la rimozione di strati di calce superficiali a rivelare l’intonaco colorato sottostante.

STORIA

Lo Sgraffito è un tipo di decorazione parietale nota fin dall’epoca classica, poi ripresa e sviluppata dai maestri del Rinascimento italiano.

sgraffito o graffiatoIl Vasari ne ‘Le vite de’ più eccellenti architetti, pittori et scultori italiani’ così la descrive: ‘Hanno i pittori un’altra specie di pittura, ch’è disegno e pittura insieme, e questo si domanda sgraffito e non serve ad altro che per ornamenti di facciate di case e palazzi, che più brevemente si conducono con questa spezie e reggono alle acque sicuramente. Perché tutti i lineamenti, invece di essere disegnati con carbone o con altra materia simile, sono tratteggiati con un ferro dalla mano del pittore. Il che si fa in questa maniera: pigliano la calcina mescolata con la rena ordinariamente, e con la paglia abbruciata la tingono di uno scuro che venga in mezzo colore che trae in argentino, e verso lo scuro un poco più che tinta di mezzo, e con questo intonicano la facciata. E fatto ciò e pulita col bianco della calce di travertino, la imbiancano tutta, et imbiancata ci spolverano su i cartoni, o vero disegnano quel che ci vogliono fare. E di poi agravando col ferro, vanno dintornado e tratteggiando la calce, la quale essendo sotto di corpo nero, mostra tutti i graffi del ferro come segni di disegno … E questo è il lavoro, che per essere del ferro graffiato, l’hanno chiamato i pittori sgraffito.’

La tecnica nel corso del XVI secolo fu portata in Germania, Engadina e in Transilvania e adottata con entusiasmo dagli artigiani locali. A inizio Novecento, in Catalogna, lo Sgraffito fu adottato dagli architetti neoclassici del Noucentisme e divenne una pratica ricorrente nella decorazione delle facciate.

La moda dei lavori grafici sulle facciate ebbe un ruolo importante anche nei contesti del movimento inglese Arts and Crafts, della Secessione viennese e, soprattutto, dell’Art Nouveau belga e francese. Poi in Italia, dove trovò nuove soluzioni estetiche nel periodo del Liberty.

TECNICA

sgraffito o graffiato calceLo Sgraffito o Graffito è una tecnica ‘graffiatura’ che si realizza in facciata, nel breve spazio di tempo in cui l’intonaco ancora fresco. Si lavora ‘a giornate’ proprio come l’affresco e proprio come l’affresco non concede errori di esecuzione. I motivi rappresentati sono per lo più decorativi (arabeschi e grottesche) o architettonici (finti rivestimenti a bugnato, finte colonne, paraste, capitelli, fregi marcapiano, ecc.).

Su arriccio o intonaco grezzo asciutto, si stende uno strato d’intonachino preparato con una parte di Grassello di Calce Invecchiato e due parti di polvere di marmo (o una parte di polvere di marmo con una parte di sabbia di fiume della stessa granulometria). L’impasto dovrà essere colorato in massa in tonalità molto decise, con terre o ossidi. Un bellissimo grigio, come ci suggerisce Vasari, si può ottenere aggiungendo la cenere di paglia.

Appena l’intonachino inizia a tirare, quindi ancora fresco, si dipinge a più mani con latte di calce, sino a rendere la superfice di colore bianco uniforme. Dopo avere trasferito il disegno con la tecnica dello spolvero, si inizia l’operazione di ‘graffiatura’ vera e propria. Con appositi ferri a forma di uncino, si rimuove strato superficiale più chiaro scoprendo l’intonaco colorato. Una variante è quella della sostituzione della pittura con latte di calce con l’applicazione di un intonachino chiaro, che eventualmente può essere pressato per creare una superficie liscia.

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