I materiali utilizzati nelle costruzioni contengono comunemente sali al loro interno, sin dal momento della loro estrazione e/o produzione. Le pietre calcaree, le malte di calce generano e accumulano carbonati, i solfati sono abitualmente presenti nelle malte di gesso, nei prodotti ceramici (laterizi, cotto, ecc.) e in molte rocce sedimentarie (arenarie, pietre da gesso), le sabbie marine contengono cloruri.

Solfati, cloruri, nitriti e nitrati, ecc. sono sempre presenti nelle acque del sottosuolo ma in concertazioni normalmente basse. Terreni agricoli, acque cimiteriali, acque salmastre possono dal luogo a soluzioni saline accresciute in nitrati, cloruri, ecc., e determinare di conseguenza un’importante origine di sali solubili.

L’uso di cemento Portland, in particolare nelle operazione di recupero e restauro degli edifici, determina sempre formazione di sali solubili e danni a loro associati. Il cemento contiene sali alcalini solubili oltre a solfati, nitriti e nitrati, aggiunti in partenza per ottenere particolari caratteristiche del prodotto finale.

L’inquinamento atmosferico è tra più importanti fonti di sali responsabili del deterioramento dei materiali da costruzione. I diversi inquinanti presenti in atmosfera si trovano sotto forma di gas o particellato. I sali originati dall’inquinamento sono carbonati (per effetto dell’anidride carbonica), solfati (piogge acide), cloruri (combustione di carbone fossile) e nitriti/nitrati (idrocarburi).

Cloruri, nitriti e nitrati, carbonati sono originati da decomposizione materiale organico azotato, e conseguenza del metabolismo di diversi microrganismi. L’origine biologica dei sali solubili è senza dubbio sottostimata perchè sono innumerevoli i processi di produzione di sali di origine metabolica.