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Serie di articoli News

STORIE DI CALCE#36
DALLA LIGURIA IL RACCONTO DI VINCENT E MADDALENA DI ATELIER MAVI

Con Storie di Calce raccontiamo le esperienze di clienti, appassionati e di tutti coloro che lavorano con la calce. Spunti, aneddoti e, perché no, qualche esempio delle realizzazioni che si possono fare con i nostri materiali.

In questo appuntamento della rubrica, abbiamo intervistato Vincent e Maddalena due giovani architetti italo-francesi, fondatori di atelier mavi che, dopo aver esplorato il mondo per conoscere stili di vita e metodi di costruzione diversi, hanno scelto di concretizzare il loro sogno: costruire la propria casa nell’entroterra ligure, recuperando un rudere e utilizzando esclusivamente materiali naturali. Questa è la loro storia!

Raccontateci come è nato ateliermavi e come nasce la vostra passione per la bioedilizia.

MAVI atelier ritrattoSiamo Vincent e Maddalena, coppia sul lavoro e nella vita. Siamo entrambi architetti: Vincent ha studiato in Francia, a Nantes e Maddalena a Genova, e, per vie diverse, ci siamo appassionati all’architettura vernacolare, all’eco-compatibilità dei materiali edili, al restauro e all’auto-costruzione.
Ci siamo conosciuti nel 2018 su un cantiere in Tanzania: costruivamo una casa in terra per un medico in un villaggio Maasai, non troppo lontano da Arusha. L’aspetto più interessante del cantiere è stato realizzare con mattoni in terra quattro volte nubiane, che facevano contemporaneamente da copertura degli ambienti e da struttura di sostegno della terrazza superiore calpestabile.
Da questa e da altre esperienze successive, nel 2020 nasce ateliermavi, che non è solo uno studio di architettura, ma un laboratorio di apprendimento e sperimentazione nel campo della bioedilizia. Oltre ai canonici servizi di architettura che offriamo, ci dedichiamo infatti alla ricerca e applicazione dei materiali eco-compatibili in campo edile.
Il cantiere pilota è proprio quello di casa nostra: una piccola casa in pietra nell’entroterra imperiese che stiamo ristrutturando con le nostre mani (ove possibile). 

Come mai avete scelto di utilizzare materiali naturali come la calce per lavori di restauro e conservazione della vostra abitazione ligure?

Il recupero del fabbricato con materiali naturali nasce dall’esigenza personale di vivere in un ambiente salubre e dalla volontà di trovare un’alternativa sostenibile ai materiali edili che vediamo quotidianamente impiegati sui cantieri. Secondo un rapporto dell’UN Environment Programme (UNEP) del 2022, il settore dell’edilizia è infatti responsabile del 37% delle emissioni globali di CO2. Inoltre, ci sono molti componenti presenti nei materiali da costruzione che possono comportare rischi per la salute di chi li maneggia durante il cantiere e di chi andrà poi in seguito a vivere negli ambienti costruiti. Senza contare che, soprattutto quando si interviene sugli edifici storici, i materiali naturali rispondono molto meglio alle esigenze costruttive e raggiungono facilmente le prestazioni energetiche richieste. Calce, paglia, argilla, pietra sono solo alcuni dei materiali da impiegare sui cantieri per un’edilizia rispettosa dell’ambiente e della salute delle persone.

Quali prodotti avete utilizzato e come?

Nel progetto di ristrutturazione del nostro fabbricato in pietra abbiamo impiegato soprattutto calce, legno e canapa. La calce è un legante naturale utilizzato in edilizia fin dai tempi più remoti, e per la sua compatibilità chimico-fisica con i substrati tradizionali, ancora oggi è il materiale più impiegato nell’ambito del recupero e restauro di manufatti antichi. Tra le sue innumerevoli qualità, ha proprietà idroscopiche che rendono i muri traspiranti e prevengono la formazione di muffe. Inoltre, anche grazie alla sua elasticità, è un materiale idoneo per la realizzazione delle malte di allettamento negli edifici in pietra.
A casa nostra le finestre, la struttura del tetto e le tramezze interne sono in legno. Abbiamo scelto il legno per la sua elasticità che lo rende un ottimo materiale antisismico e per le sue capacità isolanti sia dal punto di vista termico che dal punto di vista acustico.
Infine, la canapa! La pianta di canapa è formata da fusto, apparato radicale, foglie e semi. Estremamente resistente, è una pianta che cresce rapidamente senza dover usare fertilizzanti o pesticidi e necessita di poca acqua. Impiegata già da tempo nei settori tessile e alimentare, il suo utilizzo si sta gradualmente diffondendo anche in campo edile, soprattutto nella forma di canapulo, ricavato dal fusto.
I materiali edili a base di canapa sono totalmente riciclabili e biodegradabili a fine del suo ciclo di vita. Per questi motivi, la canapa ha un’impronta ecologica CARBON NEGATIVE: non solo non emette CO2, ma ne assorbe!
Forse si tratta dell’elemento protagonista della nostra ristrutturazione, perché l’abbiamo utilizzata in tutte le sue forme: pannelli isolanti in fibra di canapa nella copertura e nelle tramezze in legno, bio-mattoni in canapa su alcuni muri perimetrali, intonaco termo-correttivo (miscela di calce e canapulo) per rivestire internamente le pareti in pietra. La sua qualità migliore è senza dubbio la sua capacità di regolazione termo-igrometrica degli ambienti, che innalza notevolmente la salubrità e il comfort indoor percepito dalle persone che li abitano.

Considerando la bellezza di questo luogo e la durata dei lavori di restauro ci sono degli aneddoti da raccontare accaduti prima e durante i lavori?

Avremmo tanti aneddoti da raccontare relativi a questi tre anni di cantiere, ma preferiamo raccontare quanto questa esperienza ci stia formando e stia potenziando la nostra formazione. La ristrutturazione di questa casa ci sta permettendo di andare oltre la nostra professione e di combinare due diversi aspetti dell’architettura: quello teorico – solitamente caratteristico degli architetti – e quello pratico, dominio degli artigiani.
Siamo convinti che solo combinando queste due aree si possa arrivare ad una conoscenza approfondita dei materiali e delle tecniche. Ci è sempre piaciuto sporcarci le mani e imparare facendo, ed è vero che non si smette mai di imparare!
Un paio di anni fa, quasi per gioco, è nato anche il nostro canale YouTube, all’interno del quale chi è interessato può seguire lo stato di avanzamento dei lavori. Documentiamo con video settimanali le lavorazioni e gli imprevisti del cantiere e utilizziamo la piattaforma come strumento bilaterale di formazione e apprendimento.

Come avete conosciuto La Banca della Calce?

Abbiamo conosciuto La Banca della Calce su Instagram. In quel periodo stavamo cercando rivenditori di calce NHL, che è un prodotto difficilmente reperibile nei centri edili della zona in cui ci troviamo. Siamo capitati casualmente sulla vostra pagina e da quel momento siete diventati i nostri fornitori di fiducia!
Maddalena ha anche frequentato il corso tenuto da La Banca della Calce su Cocciopesto e Pastellone e insieme con i vostri prodotti abbiamo realizzato il rivestimento in Pastellone per il nostro bagno.

MAVI Atelier
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MAVI Atelier Pastellone
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MAVI Atelier Calcecanapa
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I PRODOTTI UTILIZZATI DA MADDALENA E VINCENT

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